{ La chaleur du bois et de la mémoire }

Sono nata nella città eterna, cresciuta alla sua ombra e

vissuta tra il verde delle sue campagne, il bianco dei suoi palazzi

e i giardini delle periferie.

Qui dicono che se l'impero romano ha scelto questo angolo del mondo per fondare Roma

un motivo ci sarà..ed il motivo è il clima.

Clima che si sta guastando un po' ovunque, ma che in linea di massima da queste parti 

è sempre stato mite 9 mesi all'anno, al riparo dai forti venti e cullato dal mare.

Ad ottobre c'è quella che chiamiamo "l'ottobrata romana", vale a dire una nuova estate,

l'ultima prima dell'inverno. Inverno che , a dirla tutta, non è tanto freddo quanto umido,

così umido da sembrare più freddo di quel che è. Tant'è che in inverno vorrei vivere sulle

alpi, o sugli appennini, ma oltre i mille metri con quei tot gradi sotto zero, ma di un freddo asciutto 

che è così piacevole...

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Questo è il clima che conosco: del sole tiepido e primaverile fino a fine ottobre ..
Non quello caldo che permette ai miei amici siciliani di fare il bagno al mare nello stesso periodo,

ma neanche quello tiepidino degli amici del nord che già parlano della neve sui monti e cioccolate calde.

Sto nel mezzo e posso illusoriamente godere di un po' dell'uno e un po' dell'altro.

Vivo bene l'estate perché il sole mi piace, vivo un po' meno bene l'inverno

proprio perché qui è troppo umido...ed ho una pelle così delicata che la lana mi fa

venir le piaghe anche se sotto di essa indosso tre maglie di cotone.

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Nonostante l'amore per il caldo, ho ereditato da mio padre l'amore per la montagna...

(un po' meno quello per il freddo)

Ha vissuto sulle montagne metà della sua vita e quando eravamo piccoli le nostre mete

vacanziere son quasi sempre stati i monti...dal piemonte al trentino, senza saltare un passo.
C'è una cosa di quei ricordi d'infanzia che ancora oggi mi accompagna:

il profumo del legno. 

L'odore del legno delle baite, le tante casette di Heidi con le tendine tirolesi

ai vetri, le tazze rosse di latta e il profumo delle stufe scoppiettanti anche in agosto.

Le montagne valdostane (e anche la carne alla valdostana!)

La polenta in tutte le salse, la cioccolata calda e cremosissima da mangiare col cucchiaio 

(non da bere con la cannuccia, che quello è latte e cacao!)

la fonduta di formaggio e i dolci ipercalorici fatti col burro vero, quello giallo

e grasso che noi al supermercato non vedremo mai.

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Il verde delle montagne, i sentieri ripidi e i fiumiciattoli di acqua gelata da attraversare...

Pascoli di mucche, pecore e caprette che mangiano fiori bianchissimi ed erba verde

e pulita.

Laghi cristallini dove il cielo si specchia e si fonde con la terra, 

lassù oltre i 2000mt di altezza... 

A fine giornata dormire sotto quintali di coperte di lana (eh si, di lana...i piumoni son venuti poi),

 con un leggero odore di naftalina, 

in letti a castello di legno, in baite tutte di legno, con le edelweiss alle finestre 

o con geranei coloratissimi...

In quei posti il legno e le pietre hanno un ruolo speciale e non hanno bisogno del

bianco per esser più belli, perché lì tutto è in perfetto equilibrio con gli stili di vita

e la natura che li ospita...

"Ogni volta che si ama, è l’unica volta in cui si è mai amato. La differenza dell’oggetto non altera l’unicità della passione: semplicemente, la intensifica."

Oscar Wilde

Buona giornata a tutti...
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psss...ehi...c'è ancora qualcuno???
io qui lo dico e qui lo nego, ma per chi volesse ora sono anche su
Pinterest! Che guaioooo!!!! ^_-