Di mamme, canzoni e un fiocco rosa...

Oggi vorrei che ascoltaste questa canzone, io ce l'ho in testa da parecchi giorni...perché non l'avevo mai ascoltata bene. E' un figlio che parla a sua madre, una mamma che non c'è più, ma quello che parla è il figlio bambino di anni prima.

 La stavo ascoltando in cuffia anche domenica mattina, mentre mio marito e suo padre montavano un gazebo in giardino.. Io li ho seguiti armata di Canon perché volevo farvi vedere il work in progress...

Invece, con queste parole nella testa e nelle orecchie, mi sono girata ed ho osservato e fotografato i miei figli che giocavano.

 Ieri una delle mie più "vecchie" amiche è diventata mamma. Come spiegarle quello che l'aspetta? Come dirle che ora la sua vita non sarà più la stessa..perché sarà più ricca, più profonda. L'aspetteranno notti insonni, parecchie, l'aspetteranno sensi di responsabilità grossi come macigni e pesanti come montagne. E l'aspetteranno litri di latte da scaldare "al punto giusto", quintali di minestrina da pulire persino sul soffitto. E passeggiate lunghe, e bacini bavosi, manine appiccicose che ti tengono la mano e ti legano il cuore per sempre. L'aspetteranno tante emozioni, tanti dubbi, tanta gioia.

Come spiegarle tutto questo? Questo amore grande più di quello che il cuore umano possa contenere... L'amore tra madre e figlio è qualcosa di indissolubile, in assoluto il tipo d'amore più gratuito e vero che si possa provare. 

 E noi, prima di diventare genitori, siamo figli. E restiamo figli per tutta la vita.. Mia nonna aveva quasi 90 anni e chiamava sua madre quando qualcosa non andava. 

Mamma è una parola che ti riempie la bocca, il cuore, la vita. E vedo i miei figli e vedo mia madre e ora so quanto loro amino me perché lo stesso amore lo provo io per la mia. E ora so quanto lei ami me, perché io amo i miei figli di quello stesso amore difficile da spiegare a parole. 

E mentre pensavo a queste cose, mentre il post di oggi, va decisamente fuori tema... loro, i miei cuccioli, giocavano e ridevano.

 

 E come nella canzone riempivano le scarpe di sassi, un gioco che da bambini tutti abbiamo fatto, perché non servono giochi costosi e complicati per esser felici..basta un po' di fantasia. 

Erano felicissimi perché stavamo montando il gazebo che coprirà la loro piscinetta.

Erano felici e sono sempre felici quando i loro genitori gli dedicano tempo, cure, attenzioni.

Sono felici, ti guardano. Hanno davvero gli occhi pieni di te e tutte quelle notte insonni, tutto quel latte, quelle pastine e quelle paure ad un tratto svaniscono e ti lasciano per un istante senza fiato.

Ecco, è così glielo racconterò alla mia amica...oppure no...perché lo scoprirà da sola e in quell'istante senza respiro nasce sempre una mamma.

Benvenuta al mondo Gaia.

E voi, miei cari vecchi lettori che mi conoscete bene..le trovate un paio di giustificazioni scritte che io possa dare ai nuovi lettori, per questi miei fuori tema? Io lunedì ho cercato di avvertirli..ma credo che non mi abbiano creduta! ^_-